GIANCARLO MANCINO. ITALIA NEL MONDO NEL NOME DEL VERMOUTH | INTERVISTE
Era giovanissimo Giancarlo Mancino quando è “scappato” dalla sua Basilicata per girare una buona parte del mondo, accrescendo sempre più le sue esperienze nel campo del beverage. La sua carriera si è svolta tra Europa, Stati Uniti e Asia, dove si trova attualmente e dove dirige le sue due aziende, deputate alla consulenza e alla produzione di Vermouth.
Ciao Giancarlo, innanzitutto potresti dirmi come è nato tutto?
Ciao Stefano, sono originario di Pignola, un paese della Basilicata. Sono stato fortunato, perché avendo due fratelli non sono stato costretto a svolgere il servizio militare, così sono potuto andare presto via dall’Italia, per trovare sbocchi lavorativi. Sono andato in America, a Long Island, per poi tornare per un breve periodo nel mio Paese, a Roma, a causa della tragedia delle Torri Gemelle. Poi sono subito ripartito per l’Inghilterra – in effetti la mia carriera si è svolta e si svolge tuttora sull’asse America/Inghilterra. Una parte della mia vita l’ho passata in India, dove ho fondato il Ristorante Giancarlo’s Place. Ho viaggiato molto, tra Maldive, Thailandia, Vietnam, poi alla fine del 2008 ho venduto l’attività e io e mia moglie ci siamo diretti a Hong Kong, dove abbiamo dato vita a un locale che ha avuto molto successo in città, e dove ho avuto la possibilità di collaborare con grandi professionisti, come lo chef Umberto Bombana e il Ritz Carlton Hotel. Qui ho aperto anche la Compagnia di Consulenza Giancarlo Bar Limited, dando sempre importanza ai prodotti italiani, in un secondo momento è nata anche Mancino Vermouth, che inizialmente era inglobata nell’altra azienda.
Sei “scappato” dall’Italia, ma ami il marchio italiano e lo spingi costantemente. Come mi spieghi questo apparente ossimoro?
Il Made in Italy / Qualità Italiana non muore mai e amo l’Italia, solo che in Italia è difficile fare business e così ho deciso di lasciarla, ma sempre proponendo l’alta qualità dei prodotti nostrani nel mondo.
So che sei diplomato in violino al conservatorio. Come si coniugano Arte e beverage?
L’Arte è molto importante in questo settore, che è molto creativo. Al pari di un musicista sei sempre sul palcoscenico, dovendo controllare la tua “esibizione”, come le mille incognite che ti circondano. Amo la musica e vengo da una famiglia di musicisti. Questa passione la porto anche nel mio lavoro, tanto è vero che durante l’emergenza Covid ho trovato il tempo di scrivere una tracklist di brani da utilizzare per particolari eventi.
Perché hai scelto di metterti in proprio?
A un certo punto della mia vita mi sono stancato di lavorare per altri e così ho voluto investire su me stesso, sperimentando lo smart working, che all’estero esiste già da molti anni. Avevo voglia d’inventare qualcosa di mio e di gestirlo come volevo. Nella mia azienda al momento lavoriamo in otto a tempo pieno, più alcune collaborazioni saltuarie. Produciamo bevande, ma anche accessori, come bicchieri o shaker.
A questo punto, parlami meglio delle tue aziende…
Ne ho due: la Giancarlo Bar, dove ci occupiamo di consulenze e della realizzazione di prodotti vari, come per esempio i già citati bicchieri e shaker; poi c’è la Mancino Vermouth, con una produzione di circa 200.000 bottiglie annue, diffuse su trentacinque Paesi e quaranta Stati d’America. Un prodotto interessante che abbiamo è lo Sprezza, un Vermouth&Soda in lattina (confezionamento più adatto ad altri Paesi rispetto all’Italia). Prossimamente presenterò uno Spritz alla fragola per Franco Pepe sotto la nuova azienda Bockailed.
Come vengono distribuite le tue bevande?
Si tratta di prodotti esclusivi, non si trovano al supermercato, ma vengono distribuiti attraverso la collaborazione con grandi strutture e aziende. Puntiamo molto sulla qualità, che è italiana, dato che la stragrande maggioranza della nostra produzione avviene in Piemonte.
Giancarlo, come ti vedi tra dieci anni?
Mi vedo ancora per una decina di anni in giro per il mondo a spingere il mio nome. Poi spero di fermarmi e potermi godere altri aspetti della vita, con questo non voglio dire che mi sono stancato del mio lavoro, anzi, lo amo, e sicuramente prossimamente ci saranno delle novità.