CALVADOS | Distillato
Il nome del Calvados, distillato del sidro, è avvolto nel mistero. Nato in Normandia, sembra prendere il suo appellativo da un galeone spagnolo che s’incagliò sulle coste normanne, il quale sembra portasse il titolo di “El Salvador”. Per questa ragione i francesi, vedendolo quale segno di buon presagio per la vittoria della guerra contro la spagna, l’avrebbero scelto per rappresentare il loro distillato.
Secondo un’altra teoria deriverebbe invece dal termine latino “Calvados CalvadorAsnelles”, che identificava quell’aria nelle carte nautiche del Settecento.
In ogni modo, prima di adottare il termine per come lo conosciamo oggi, il Calvados si chiamava Eau de vie de Cidre. Non è un caso che la Normandia sia l’unica regione francese in cui non viene coltivata al vite, preferendo invece la coltivazione di mele, attraverso una produzione di qualità in voga fin dai tempi di Carlo Magno.
Per quanto riguarda la produzione, a fine settembre inizia la raccolta di mele e pere, per terminare a dicembre. Se si considera che i frutti non sono arrivati al giusto stadio di maturazione, possono essere disposti in granai o in palox. In altri casi i frutti vengono subito mescolati per essere macinati e pressati. Per un arco temporale che va dai 28 ai 42 giorni si dà luogo alla cuvée, dopo la quale i sidri dovrebbero avere raggiunto una gradazione che va dai 4,5 ai 6 gradi. La distillazione per ottenere l’acquavite inizia normalmente il primo giorno di luglio per terminare a fine giugno e per questa può essere utilizzato sia l’alambicco a ripasso che quello a colonne. L’acquavite dovrà poi invecchiare per 2 o 3 annate all’interno di fusti o botti in rovere.
Il processo è finito, abbiamo ottenuto il Calvados, le cui tipologie sono suddivise in “blend”, la cui classificazione è data a seconda del processo d’invecchiamento, e “millesimi”. In quest’ultimo caso si parla di imbottigliamenti particolari, che avvengono con una selezione scrupolosa.