Elisabetta Rogai e al sua EnoArte®

INTERVISTE | ELISABETTA ROGAI E LA SUA ENOARTE®

Elisabetta Rogai è un’Artista per molti punti di vista. Artista della cucina, e anche ideatrice di una nuova tecnica che ha a che vedere col vino, vale a dire la EnoArte®. Fiorentina di nascita, ha creato un progetto collegato alla regione Calabria.

Ciao Elisabetta, come è nata la tua passione per la cucina?

Più che cucina la mia è la passione – da ex astemia – per il vino. Io ho sempre pitturato, da quando avevo 9 anni, e la mia è una pittura classica, contemporanea; poi, nel 2011, da un bicchiere rovesciato sulla tovaglia, ho “scoperto” che il vino rosso non si cancellava e con il supporto dell’Università di Firenze ho “inventato” la EnoArte®, tecnica registrata, e da allora è cambiato anche il mio palcoscenico, mi hanno avvicinato le cantine, e per loro la mia EnoArte® rappresenta marketing. Ogni anno mi invitano al Vinitaly, sono stata invitata in Cina, in Giappone, a Honk Kong, in America, in Greciain tutta Italia. Dovevo andare anche a Mosca e a San Pietroburgo ma, causa guerra, ho rimandato e a settembre mi ha invitato la Fondazione Andrea Bocelli e a fine anno mi hanno invitato a Miami.

Come si coniugano Arte e cucina?

Arte e vino, arte e cucina… la cucina e il vino sono forme d’arte, infatti nel 2015,  l’anno dell’Expo, il Sindaco di Siena venne a Firenze per invitarmi ad eseguire il drappellone del Palio dell’Assunta, rivolto agli artisti internazionali, invece in quello di luglio è coinvolto un artista senese. Si è scritto molto su questo evento, il mio drappellone fu particolare e sono stata in perfetto tema dipingendo con quattro vini del territorio, inserendo il vino come riferimento allegorico che richiama uno dei tratti più tipici e universalmente riconosciuti dell’identità territoriale: quello della produzione agroalimentare e del legame tra la città e la campagna.

Toscana e Calabria: come nasce questo connubio?

Elisabetta Rogai e Filippo Cogliandro

Da un’idea che si apre a molteplici sviluppi, l’idea è dell’Assessore del Comune di Firenze Cecilia Del Re per “Un patto di amicizia” tra i due Sindaci dei due comuni San Casciano, che è la patria del Chianti Classico, e il Comune di Palizzi, che è un Comune totalmente votato al vino. Comuni lontani ma vicini e dalle identiche caratteristiche, dando la priorità alla terra, una promessa di valorizzazione, marketing territoriale ed economia locale tra enoturismo e cultura. La mia EnoArte® e il vino come spunto per un viaggio affascinante.

La cucina e l’Arte raccontano storie e tradizioni. Cosa volete trasmettere in questo senso?

L’Italia possiede il più grande patrimonio artistico e culturale di tutto il mondo, lasciato dall’alternanza di popoli e culture nei secoli, costituito da più di 3400 musei, 2100 parchi archeologici e 43 siti Unesco e le due Regioni presentano una visione turistica basata su due caratteristiche distintive, direi similari, che riguardano l’Arte e il cibo, il vino e la cucina, infatti la cucina calabra è stata “scoperta” dalla stampa internazionaleNew York Times – qualche anno fa come la zona in Italia che ha la migliore cucina d’Italia e le due Regioni sono simili come mete turistiche. Sia la Toscana che la Calabria come culle di cultura e mete ambite per i loro prodotti identitari.

E ora, dopo avere realizzato questo sogno, ne hai nel cassetto?

Come artista fiorentina sono stata invitata dal Comune di Reggio con la mia personale per le celebrazioni dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi nel mare di Riace in quanto il primo restauro dei Bronzi fu fatto a Firenze. Vorrei essere invitata, in maniera istituzionale, a Mosca quando la guerra finalmente sarà cessata, per portare un messaggio di speranza, di pace e di bellezza con la mia EnoArte®.