PATRIZIA BEVILACQUA BRAND EVENT MANAGER DI BEVANDE FUTURISTE CON L’ARTE NEL CUORE | INTERVISTE
Patrizia Bevilacqua è il Brand Event Manager dell’azienda Bevande Futuriste.
Fin da piccola è stata stimolata a intraprendere il percorso da suo padre, Capo Barman con una grande carriera alle spalle. Patrizia Bevilacqua è appassionata anche di fotografia, con un passato da ballerina professionista, e ha partecipato a programmi Rai e Mediaset. Ascoltiamola.
Ciao Patrizia, grazie per la tua disponibilità a essere intervistata. Come è iniziato tutto? So che tuo padre è stato importante per la tua formazione…
È iniziato tutto grazie a mio padre, sì, che è un ex capobarman, attualmente lavora nella scuola Alberghiera a Napoli.
Sono cresciuta in un ambiente stimolante, tra Arte e bartending. In casa ho anche un bar, costruito da mio padre, appunto. Fin da piccola mi divertivo a fare cocktail, sempre sotto la sua supervisione, e da lì è nata la passione. Tra le tante bottiglie, ne ricordo una bellissima, con una ballerina all’interno e che funzionava come un carillon, era della Bols e aveva dell’oro commestibile.
La danza, un’altra grande passione…
Un sogno nel cassetto che ho chiuso a chiave in modo ermetico. Vengo da una famiglia di Artisti, tra musicisti e ballerini. Mia zia Pina Bevilacqua si è diplomata al San Carlo, io mi sono data sia alla danza classica che moderna, lavorando anche in programmi Rai e Mediaset con Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi, per me due grandi maestri di vita.
Poi ho frequentato l’Alberghiero, quando ho lasciato definitivamente la danza. Ho concluso il mio percorso alle superiori, prendendo l’indirizzo Sale Bar, sempre un po’ contrastata da persone che mi dicevano che non era il mio campo… questo per me è stato uno stimolo per combattere e migliorare.
In realtà tuo padre a volte ti ha messo in guardia dal mondo del beverage.
Non era in realtà suo obiettivo farmi diventare una bartender, ritenendo “il bar una bara”, nel senso che ti ci chiudi all’interno e poi non esci più.
Poi ti laurei e cominci a lavorare in modo continuativo.
All’università avrei voluto fare Coreografia, ma mia madre mi iscrisse a sorpresa a Scenografia, invece la specialistica l’ho fatta in Fotografia, che è un’altra mia grande passione.
Finito il percorso, ho cominciato a lavorare in locali di vario genere, ma mi rendevo conto che non riuscivo ad evolvermi. Ho iniziato a viaggiare per lavoro, inizialmente a Formentera e Porto Cervo. In quel momento capii che da Napoli dovevo spostarmi. Era il 2015 e a Milano stava per partire uno dei più grandi eventi Italiani: “Expo Milano”, una grande occasione per conoscere persone e crescere nel mio mestiere.
Incominciai a frequentare Milano nel 2014, dove vinsi una gara che si chiama Lady Drink, in cui si sfidavano solo donne. Nel frattempo iniziano le collaborazioni lavorative per l’azienda Martini.
Proprio Martini mi ha dato possibilità di subentrare in Expo Terrazza Martini come unica donna Bartender.
Ho lavorato a Expo Milano per sei mesi, esperienza che ancora annovero quale la più bella della mia vita. Finita Expo ho lavorato per diversi locali milanesi, continuando a partecipare a gare per tante aziende diverse (in tutto ho partecipato a cinquantasette competizioni). Ricordo ancora quando, giovanissima, partecipai, grazie a mio padre, al concorso Donne e Liquori, creato da Diageo, dove mi classificai Terza alla tenera età di 16 anni.
Fu un brivido, una grande emozione. Risalire sul palco mi ricorda sempre quando danzavo.
Un giorno conosco una District Manager di Bevande Futuriste, Gloria Ragni, che si presentò nell’albergo dove lavoravo come Bar Manager (Hotel Windsor Milano). Mi propose la gamma Cortese Mixology e m’inserì subito, facendo una scelta avanti sui tempi. Una volta infatti di norma le aziende non assumevano bartender, come avviene invece normalmente adesso, preferendo esperti di commerciale. Bevande Futuriste è stata una delle prime a credere nello storytelling. Lavoro tutt’ora con loro. Il primo anno mi occupavo della parte commerciale, adesso sono due anni che mi occupo del marketing, in qualità di Brand Event Manager.
Ti piacerebbe aprire un tuo locale?
Mi hanno chiesto più volte di realizzare un locale, ma non mi ci vedo proprio, non mi va di passare la mia vita chiusa in un locale.
Mi piacerebbe invece essere consulente per nuove aperture, formazione di bartender, progettare drink list.
A proposito di drink list, tu di cocktail ne hai creati diversi.
Uno dei miei cavalli di battaglia si chiama Americano Napoletano, semplicissimo da realizzare, con Martini rosso, che rappresenta Torino e l’azienda per cui ho lavorato e stimo; Campari – che rappresenta Milano, la città che amo; caffè borghetti e liquore nocciola Franangelico, che ricorda il Caffè del Professore a Napoli; ed infine una top di Cortese Pure Tonica. È presente in diverse drink list di locali quali:
Savini in Galleria Milano, Cube Milano, El Pecà Milano ed altri…
Cosa consiglieresti al giovanissimo che vorrebbe intraprendere la tua stessa strada?
Consiglio di studiare, fare corsi con accademie accreditate, prendere diplomi e approfittare anche del mondo di internet, oggi infatti si reperiscono facilmente informazioni e video su come fare questo lavoro.
Sicuramente il viaggiare e leggere è il miglior insegnamento per se stessi.