SABATINI GIN. UN DISTILLATO ORIGINALE TRA TOSCANA E MONDO | INTERVISTE
Ho avuto il piacere di visitare, a Teccognano di Cortona, Villa Ugo, la splendida tenuta, immersa tra storia e verde, dove è nata e si è consolidata l’avventura di Sabatini Gin. L’omonima famiglia, formata da Ugo, i figli Niccolò ed Enrico e il cugino Filippo, che orbitano tra Cortona, Milano e Bangkok, manda avanti quest’attività, nata cinque fa.
Buongiorno a tutti, innanzitutto, da dove nasce la passione per il gin?
Va detto che questa passione fa parte del nostro DNA. Guglielmo Giacosa, nonno materno di Ugo, lavorava per la Cinzano e fu inviato in Bolivia per dirigere lo stabilimento in cui veniva prodotto il famoso vermouth. Sette anni fa abbiamo cominciato a pensare come produrre il gin, scegliendo questo distillato perché il ginepro fa parte della tradizione toscana. Ci sono voluti circa due anni per la progettazione e poi siamo partiti, facendolo per gioco, ma poi il tutto ha preso una sembianza al di sopra delle aspettative e oggi siamo distribuiti in quindici Paesi nel mondo, soprattutto in Italia, Germania e Regno Unito.
Come e dove viene prodotto il vostro Sabatini Gin?
Qui a Villa Ugo abbiamo gli aromi necessari alla sua produzione, salvo il ginepro, che comunque reperiamo dalla Toscana, vale a dire: citronella, lavanda, timo, iris fiorentina, foglie di olivo, lemon verbena, salvia e finocchio selvatico, quest’ultimo viene utilizzato da pochissimi. La seconda fase avviene a Londra, presso Thames Distillers, dove si procede con due distillazioni attraverso alambicchi tradizionali pot still. Il processo viene ultimato a Trieste, in Via Malaspina, quando la bevanda viene portata alla gradazione di 41, 3 gradi e viene imbottigliata. Per noi il numero della gradazione alcolica assume un valore particolare: la somma dei numeri infatti è 8 (八bā nella cultura asiatica), ritenuto il simbolo più fortunato, in quanto simile a quello dell’infinito, echeggiante prosperità e ricchezza.
Il Sabatini Gin si presenta in una splendida bottiglia che richiama i colori della Valdichiana, tra il verde dei pini e l’azzurro del cielo. Alla degustazione questo distillato è molto delicato e fluido all’assaggio. La piacevolezza del berlo non è affaticata da pizzicore e gli aromi prima elencati si palesano in modo gradevole. Questo fa sì che il distillato sia perfettamente adeguato per i cocktail come per una degustazione liscia. Può essere inoltre adoperato per la preparazione di alcuni piatti culinari, associandolo a pesce o selvaggina.
A parte la produzione e distribuzione della bevanda, so che siete impegnati in altri progetti.
Organizziamo periodicamente dei Gin Tour, dando luogo a eventi e degustazioni. Abbiamo inoltre creato la Sabatini Cocktail Competition. Si tratta di un premio organizzato una volta all’anno, sempre con diversa tematica, dove i barman possono proporre le loro ricette, giudicate poi da una giuria specializzata. Il vincitore diventa per un arco di tempo brand ambassador in Asia.
Altra cosa che facciamo è l’olio, trattando così un altro prodotto toscano per eccellenza, cercando di realizzarlo con la maggiore qualità possibile.
La vostra forza credo sia proprio questa: la fusione tra internazionalismo e tradizione.
Credo di sì, siamo tutti in giro per il mondo, ma tutti uniti per cercare di dare rilievo alla nostra Toscana, attraverso il nostro Sabatini Gin.
Avete novità per il futuro?
Sì e anche ambiziose. Ancora non possiamo parlarne, ma c’è la possibilità che prossimamente un nuovo tassello possa aggiungersi alla nostra produzione.